Studio legale Dolfi :: Diritto del lavoro

COSA FARE IN CASO DI CONTROLLO IN AZIENDA.

Il datore di lavoro non può impedire l’accesso e lo svolgimento dell’attività di vigilanza. Nel caso in cui ciò avvenisse, sarà applicata una sanzione amministrativa.
L’ispezione non può però avere luogo se il personale di vigilanza è sprovvisto del tesserino di riconoscimento rilasciato dall’Amministrazione di appartenenza.

I poteri di accesso e verifica consentono agli ispettori di esaminare tutta la documentazione pertinente con gli obblighi contributivi o con l’erogazione delle prestazioni previdenziali.

Questi infatti potranno:

  • esaminare tutta la documentazione relativa alla legislazione sociale e del lavoro, compresa quella contabile e quella sulla sicurezza sul lavoro;
  • intervistare i lavoratori;
  • raccogliere dichiarazioni dal datore di lavoro;
  • verificare l’esistenza dei presupposti del rapporto assicurativo, dell’obbligazione contributiva e delle prestazioni.

Gli ispettori, durante la loro attività, dovranno comunque rispettare i seguenti obblighi:

  • devono qualificarsi;
  • devono dichiarare ogni situazione di incompatibilità con lo svolgimento dell’attività ispettiva;
  • devono informare il datore di lavoro della facoltà di farsi assistere da un professionista abilitato, anche se l’assenza del professionista non impedirà – in ogni – caso la prosecuzione o la validità dell’ispezione;
  • non possono accedere alla dimora privata del cittadino;
  • hanno la responsabilità di riportare fedelmente le dichiarazioni rese dai soggetti rinvenuti in azienda e farle leggere e sottoscrivere agli stessi.

Infine, gli ispettori sono tenuti a redigere un verbale unico, dove riportare tutte le violazioni rilevate nel corso dell’accertamento, con l’indicazione degli importi per contributi, sanzioni civili e/o amministrative, indicando ogni elemento utile a garantire una precisa comprensione dei fatti accertati e ad assicurare il diritto di difesa del destinatario.

Per consentire un’efficace tutela del diritto di difesa del soggetto ispezionato, il verbale unico di accertamento dovrà contenere l’indicazione degli organi ai quali proporre ricorso, con specificazione dei termini di impugnazione.

Qualora al termine dell’attività di verifica gli ispettori non avessero rilevato alcuna irregolarità, questi dovranno redigere e notificare un apposito verbale di constatata regolarità.

Il verbale unico dovrà quindi essere notificato al destinatario ed il metodo che garantisce la certezza dell’adempimento è la notifica a mani; in ogni caso, lo stesso potrà essere notificato a mezzo PEC o anche per posta.

Risulta molto importante verificare la notifica dei suddetti atti.
Oltre al rispetto dei termini di impugnazione ciò consente di mantenere la regolarità contributiva nelle more della impugnazione.

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COSA FARE
se vuoi assumere un dipendente e non sei sicuro delle tipologia di contatto da utilizzare.
Rivolgiti al professionista.
Indicare il corretto livello di inquadramento, l’orario nei contratti part-time, il corretto riferimento della normativa dei contratti a tempo determinato, che è spesso soggetta a modifiche, sono aspetti fondamentali per evitare problemi futuri.
La corretta redazione del contratto di lavoro, e la sua corretta applicazione, ti consentiranno di evitare il contenzioso ovvero comunque di poterlo affrontare senza conseguenze negative.


COSA FARE
se hai problemi con un dipendente, o lo stesso si è reso colpevole di illeciti disciplinari.
Contatta subito il legale per redigere con tempestività e precisione una missiva di contestazione, adempimento necessario per sanzionare il dipendente.
Tardare nella contestazione ovvero redigere una missiva generica può compromettere l’esito del procedimento disciplinare.
Ricordati che nessuna sanzione disciplinare può essere irrogato prima di aver contestato l’addebito e aver concesso un termine a difesa che varia dai 5 a 7 giorni per le giustificazioni del dipendente.


COSA FARE
se hai ricevuto la notifica di un ricorso da parte di un dipendente.
Non tardare a contattare un legale.
Nel processo del lavoro vi sono stretti termini di decadenza la cui violazione impedisce di utilizzare alcuni elementi a difesa.
Tieni presenti che eventuali documenti e l’indicazione dei capitoli di prova, con generalità dei testimoni, devono essere indicati e depositati con la memoria difensiva nei 10 giorni precedenti l’udienza.
Oltre tale termine tali elementi non saranno valutabili dal giudice.


COSA FARE
se sei un dipendente hai ricevuto un contestazione disciplinare.
Contatta immediatamente il legale il termine a difesa è di 5 giorni.
Le giustificazioni sono un atto molto importante e delicato una difesa non corretta può esporre a sanzioni disciplinari ingiuste.
Ricordati che il datore di lavoro non può applicare nessuna sanzione senza aver concesso un termine a difesa che varia dai 5 a 7 giorni per le Tue giustificazioni


COSA FARE
se hai ricevuto una lettera di licenziamento.
Devi impugnarla nel termine di 60 giorni dalla sua ricezione e depositare un ricorso giudiziale entro i 180 giorni successivi.
Il mancato rispetto di questi termini comporta l’impossibilità di impugnare un provvedimento anche se ingiusto.