Studio Legale Dolfi :: Diritto tributario

COSA FARE IN CASO DI CONTROLLO FISCALE

In caso di controllo fiscale i verificatori (Guardia di Finanza o Agenzia delle Entrate) devono esibire l’autorizzazione scritta che dispone l’accertamento, la quale deve contenere le ragioni del controllo, i tributi interessati e le annualità sottoposte a verifica. Nel caso in cui manchi l’autorizzazione tutti gli atti successivi sono invalidi.

I verificatori, una volta che ti hanno informato che puoi farti assistere da un professionista abilitato, possono acquisire registri, libri e documenti contabili, possono inoltre accedere, copiare, acquisire, tutti i dati contenuti nei PC, tablet e server (incluso l’hard disk), poiché beni presenti nella sede dell’impresa.

Possono anche, o con il tuo assenso o con autorizzazione della Procura della Repubblica, leggere mail e lettere non ancora lette, aprire borse, mobili, casseforti e ripostigli.

Proprio per questo è fondamentale tenere a portata di mano la dichiarazione che ha rilasciato il commercialista dove è riportato che tutte le scritture contabili obbligatorie sono custodite presso il suo studio.

Il controllo della Guardia di Finanza o dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate termina con la redazione e la consegna del Processo verbale di constatazione (P.V.C.). Prima di questo documento – che rappresenta la sintesi delle verifiche effettuate – sono redatti i “verbali giornalieri”, che descrivono le attività svolte da parte dei verificatori durante i singoli accessi.

I processi verbali sono atti pubblici e, pertanto, quanto verbalizzato al loro interno non potrà più essere contestato in fasi successive, quanto meno in riferimento alle dichiarazioni rese ed ai fatti avvenuti in presenza dei verbalizzanti e salvo querela di falso.

Durante tutta la fase del controllo è quindi opportuno evitare di formulare dichiarazioni spontanee, è sempre bene rileggere attentamente ogni singolo verbale prima di apporre la propria firma e, ove si abbiano osservazioni, puntualizzazioni e obiezioni rispetto a quanto verbalizzato, è necessario dichiararlo e pretendere che tali dichiarazioni siano riportate per iscritto.

Puoi anche rifiutarti di firmare i processi verbali quando non ne condividi il contenuto, sempre mettendo per iscritto i motivi del tuo rifiuto.

Una volta redatto il Processo verbale di constatazione, con il quale si concludono le operazioni di verifica, hai diritto di comunicare agli organi di controllo, entro 60 giorni dal rilascio di copia del P.V.C., osservazioni e richieste. Pertanto, prima del decorso del termine di 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate non potrà procedere alla notifica di avvisi di accertamento, se non in caso di specifiche e motivate ragioni di urgenza.

In conseguenza al controllo fiscale lo Studio Legale Dolfi potrà assisterti nella scelta dei percorsi di difesa che possono essere attivati, dagli strumenti di composizione “amichevole” della lite con il Fisco (accertamento con adesione, conciliazione giudiziale, etc.), a quelli propriamente “contenziosi”, primo fra tutti il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale competente.